SIENA (4-3-1-2): Cejas, Martinelli, Mandelli,
Voria, Radice, Caracciolo (34'st Rossi), Passoni, Argilli, Pinga,
Scalzo (45'st Balzaretti), Jeda (22'st Zampagna) (16 Gianello,
30 Rahozhkin, 27 Misso, 7 Campolonghi). All. Papadopulo.
(3-5-2):
Mancini, Bonomi, Caruso, Luppi (7'st Pavon), Ametrano, Vidigal,
Magoni (14'st Bocchetti), Jankulovski, Montezine, Graffiedi (20'st
Villa), Rastelli (22 Gragnagnello, 6 Bigica, 21 Troise, 29 Cristiano).
All. De Canio.
Arbitro:
Bolognino di Milano.
Angoli: 7-2 per il Siena.
Recupero: 3' e 4'.
Ammoniti: Mandelli e Voria per gioco falloso, Vidigal
per proteste, Caracciolo e Jankulovski per reciproche scorrettezze.
Note: Il Napoli ha giocato in dieci dal 24'st per
infortunio a Pavon (distrazione muscolare alla coscia destra),
dopo che erano già state effettuate le tre sostituzioni.
Spettatori: 5.000.
La cronaca:
Si volta pagina. Ma solo per il Napoli. Almeno per il momento. Ora che anche la matematica non dà più speranze alla squadra di De Canio (che forse le aveva perse da un bel po' di tempo, diciamo dal pari interno con la Reggina), è il caso di iniziare a pensare alla prossima stagione. A Siena, invece, non si può fare ancora festa. I toscani vincono, ma lo stesso fanno Messina, Cosenza e Ancona. In pratica è come se non fosse cambiato nulla. E ad una sola giornata dal termine, è tutto ancora da decidere. Possono sperare tutte.
A decidere saranno gli ultimi novanta minuti. Il Siena li giocherà a Genova, contro una Samp già salva. Ma squadre già appagate, retrocesse o promosso, avranno anche Cosenza (a Empoli), Messina (a Crotone) e Ancona (a Palermo). Lo spareggio è qualcosa in più di una possibilità. La gara con il Napoli non è stata il massimo dal punto di vista delle emozioni, contava il risultato (soprattutto per il Siena) e la cosa si è notata parecchio. Il Siena ha vinto con merito, ci ha creduto di più, ha avuto la buona sorte dalla sua, ma alla fine si è accorta che il successo non è bastato. Il Napoli ha fatto ciò che ha potuto.
La squadra di De Canio ha rimesso
in piedi con Jankulovski una gara che Jeda aveva
provato a chiudere in apertura di ripresa, ha perso per strada
Pavon (infortunio) restando in dieci per gran parte della
ripresa, ha subito il gol del nuovo vantaggio toscano (rigore
concesso in maniera fin troppo benevola da Bolognino) e
poi ha aspettato che l'arbitrop fischiasse la fine. La stagione
del Napoli si chiude così, tra il rimpianto di una promozione
solo sfiorata e la consapevolezza di averci provato fino in fondo
superando i mille disagi incontrati nel corso della stagione.
Ci riproverà, il Napoli. Ma prima dovrà risolvere
i mille problemi che angosciano la realtà partenopea. Solo
allora potrà concentrarsi sul ritorno in massima serie.
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